Il decalogo per aumentare la sicurezza di chi usa le due ruote impazza in rete. L'appello anche ai media italiani
VIABILITA' SOSTENIBILE
Il sindaco di Londra Boris Johnson in bici (LaPresse)
MILANO - In pochi giorni ha raggiunto 20 mila adesioni. È la campagna "Cities fit for cycling" del Times a sostegno della sicurezza dei ciclisti. Il noto quotidiano di Londra, il 2 febbraio scorso, dopo un grave incidente subito in novembre da una sua giornalista ora in coma, aveva aperto la sua homepage con un appello, chiedendo al governo inglese una serie di azioni da porre immediatamente in campo per tentare di fermare una strage che ha contato, in 10
anni, ben 1.275 ciclisti uccisi.
GLI OTTO PUNTI
1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. 2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato. 3. Dovrà essere condotta un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta nel Regno Unito e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti. 4. Il 2% del budget della società che controlla le autostrade dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. 5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. I 30 km/h devono essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays. 8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
L'HASHTAG
Immediatamente la campagna si è estesa in tutta Europa e ha conquistato il Web, compresi i numerosi blog e i siti delle associazioni di settore che hanno pubblicato banner e riadattato i suggerimenti alla situazione nostrana. Oggi in Italia circolano infatti oltre 11 milioni di biciclette. A livello europeo, nel 2010, il nostro Paese si colloca al terzo posto per la mortalità stradale dei ciclisti, preceduto solo dalla Germania (462 morti) e dalla Polonia (280). Così a
partire dall'iniziativa del Times, l'hashtag #salvaiciclisti, equivalente del britannico #cyclesafe, è balzato ai primi posti della classifica dei Trend Topic. Ma non solo. Il popolo della rete ha aperto una pagina Facebook per chiedere alle principali testate di copiare l'iniziativa del quotidiano britannico e aprire le rispettive home page dei rispettivi con un identico appello al governo italiano per l'adozione delle 8 misure elencate.
Marta Serafini